L'UNSCP Lombardia presenta una pregiudiziale per tutelare lo Statuto dell'Unione

 

L'Unione della Lombardia scrive al Presidente dell'Unione Maurizio Moscara e al Segretario nazionale Alfredo Ricciardi chiedendo la convocazione della Direzione Nazionale per deliberare una pregiudiziale circa qualsivoglia modifica allo Statuto antecedente alla celebrazione del congresso che si terrà a febbraio 2022.

Di seguito il testo della lettera trasmessa


PROPOSIZIONE DI QUESTIONE PRELIMINARE AVENTE CARATTERE PREGIUDIZIALE IN ORDINE ALL’IPOTESI DI MODIFICHE STATUTARIE DA APPROVARSI NEL CORSO DELL’ULTIMO CONSIGLIO NAZIONALE - SOSPENSIONE.

Nel Consiglio nazionale dello scorso 10 novembre a Parma, è stata ribadita la volontà di procedere nel prossimo consiglio nazionale, sicuramente l’ultimo prima del congresso, con modifiche statutarie, previa individuazione di n. 5 componenti per ciascuno degli schieramenti facenti capo ai potenziali candidati al ruolo di segretario nazionale dell’UNSCP.
L’unione Regionale Lombardia, con la presente, al solo fine di assicurare il regolare svolgimento del prossimo Congresso, in un’ottica di razionalità nonché di rispetto dei principi di autonomia organizzativa, negoziale ed amministrativa cui qualsiasi Statuto di un organizzazione sindacale si ispira, nell’interesse di tutti i segretari comunali iscritti , formula la seguente questione preliminare avente carattere pregiudiziale da cui dipende, inevitabilmente, la scelta o meno di procedere alle modifiche statutarie nell’ultimo consiglio nazionale.
La decisione sulla pregiudiziale renderebbe superflua non solo la decisione sulle modifiche statutarie, ma anche la nomina/ratifica della stessa commissione statuto nella formulazione “creativa” - per usare un termine eufemistico – che si sta acriticamente portando avanti.
Per valutare il carattere pregnante della pregiudiziale, occorre partire da un principio:

Il nostro Statuto definisce l’identità dell’UNSCP”, ne declina le regole del suo funzionamento, l’ordinamento, i fini. A tal fine non è possibile immaginare che tale documento, ovvero le regole che assicurano le modalità di organizzazione e funzionamento democratico del nostro sindacato, i fini che si intendono perseguire per la categoria di lavoratori che rappresentiamo, possano cambiare dalla notte al giorno senza un approfondita discussione e maturazione fra tutti gli iscritti!

Se lo Statuto disegna l’identità dell’UNSCP non è neppure lontanamente immaginabile che questo avvenga repentinamente come un “cambio di abito" e soprattutto a ridosso del Congresso.
Nell’ultimo Congresso è vero che vi è stata la ratifica statutaria di modifiche previamente disposte in seno al Consiglio nazionale di Vicenza ma, si badi bene, il contenuto delle modifiche è stato preceduto da un lavoro di condivisione di tutta la segreteria nazionale, ha visto la collaborazione di alcune unioni regionali e, soprattutto, è stato votato all’unanimità.
A questo punto è necessario verificare se sia veramente legittimo/opportuno procedere nell’ultimo Consiglio nazionale prima del Congresso a una revisione dello Statuto o non debba applicarsi un criterio di sospensione proprio in omaggio a quei principi di tutela del sistema democratico che il nostro ordinamento giuridico rimarca con varie previsioni legislative proprio per evitare i c.d. "colpi di mano" (vedi il semestre bianco del Presidente della Repubblica) o le disposizioni volte a scongiurare la c.d. "captatio benevolenziae" (vedi art. 38 comma 5 del TUEL).
Soccorre a tal fine la lettura dello Statuto negli articoli 9 e 13.
Art. 9 comma 2: “In applicazione dei principi di massima trasparenza, le nuove regole organizzative del Congresso vengono declinate prima della celebrazione dello stesso, attraverso l’adozione delle modifiche statutarie da parte del Consiglio nazionale con la competenza surrogatoria di cui al successivo art. 13, comma 1, e la ratifica da parte del Congresso, quale suo primo atto”;
Art. 13 comma 1: “Il consiglio nazionale è l’organo istituzionale che, tenuto conto degli interessi degli iscritti e delle linee congressuali (…) adotta i provvedimenti di attuazione delle linee e delle deliberazioni congressuali, nonché quelle che si rendono necessarie tra un congresso e l’altro, ivi comprese le modifiche statutarie (…).”.
Si deduce che il Consiglio nazionale è organo a competenza surrogatoria e deve attuare linee del congresso all’interno di un percorso che, come afferma lo stesso art. 9, deve assicurare la trasparenza dei processi decisionali. Le stesse modifiche statutarie, che sono espressione di indirizzi del congresso, devono essere finalizzate ad assicurare gli interessi di tutti gli iscritti.
Come fa un consiglio nazionale a rendersi interprete di tali interessi se le linee che va ad attuare, le modifiche statutarie che va ad approvare sono l’espressione di un Congresso in via di esaurimento o, come nell’attuale accidente storico, complice la pandemia da COVID, di fatto “esaurito”?
Si è parlato di inopportunità, ma non è l’inopportunità uno dei più grave dei vizi di illegittimità sostanziale nella sua variante dell’illogicità manifesta e dello sviamento dai fini?
Quale identità si assicurerebbe a questa associazione se si accettasse che le regole fossero cambiate nell’imminenza di un congresso?
Inoltre se le modifiche fossero “ostaggio” di uno schieramento rispetto all’altro, è stato valutato il fattore politico-sindacale che alcuni iscritti non si sono ancora schierati e/o neppure sanno di quale contesa si tratta, tanto più che le candidature sono ancora ufficiose?
Ora fatti salvi gli astenuti, considerato che in caso di votazione mai si arriverebbe all’unanimità: lo Statuto sarebbe votato a maggioranza? E con quale quorum strutturale e/o deliberativo? E sarebbe tale soluzione conforme all’interesse della categoria e i fini che si perseguono da una e dall’altra parte sono proprio quelli volti alla costruzione di uno statuto forte e identitario o piuttosto sono frutto di aspettative troppo marcatamente affette dall’imminente contesa elettorale?
Per tutto quanto premesso, l’UNSCP LOMBARDIA, considerata l’illogicità manifesta e deviazione dai fini dell’ipotesi di revisione statutaria dello Statuto avanzata nell’ultimo Consiglio nazionale

INVITA

Il Presidente dell’UNSCP e il Segretario Nazionale a convocare con assoluta urgenza la Direzione Nazionale, al fine di deliberare quanto in oggetto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 14 comma 1 lett. d) dello Statuto, essendo il suo accoglimento ostativo alla costituzione ed operatività della commissione statuto indi all’avvio dell’iter di revisione statutaria.

UNSCP Lombardia


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