La nomina del Segretario della Provincia di Bergamo e le sue annesse polemiche – una vicenda dal retrogusto amaro da cui l’Unione della Lombardia prende le distanze.

E' balzato agli onori della cronaca locale il caso della nomina del Segretario Generale della Provincia di Bergamo, Immacolata Gravallese, subentrata al marito Antonio Purcaro nel frattempo nominato Segretario della Città metropolitana di Milano. 

E sulla cronaca locale sono anche intervenute la Segretaria Nazionale del Dipartimento Segretari della FEDIR, Giardina, e la diretta interessata, entrambe con rispettive lettere, pubblicate sul Corriere di Bergamo lo stesso giorno, la prima criticando la candidatura della seconda, la diretta interessata difendendo invece il proprio diritto a candidarsi. 

La vicenda crediamo sia destinata a spegnersi ma a tutt’oggi qualche polemica cerca finanche di investire l’Unione, ed è allora bene chiarire la nostra posizione. 

Con riferimento alla nomina, si può certamente discutere circa l'inopportunità di presentare la candidatura alla carica di Segretario in sedi presso le quali presta ancora servizio il marito, se non altro per evitare che si possa dubitare in ordine alla autonomia del proprio percorso professionale. E quanto più una sede è prestigiosa tanto più gli aspetti di opportunità aumentano di rilievo e occorre tenerne conto, proprio per tutelare se stessi e la propria professionalità da attacchi che ben potrebbero essere infondati e strumentali ma che fanno leva su facili dubbi e toccano anche la sensibilità degli altri colleghi o degli spettatori o commentatori. 

Con riferimento all’intervento di una componente di una sigla sindacale, che è avvenuto a procedimento di nomina pienamente in corso, anche qui abbiamo seri dubbi sulla sua opportunità.

L’intervento ci è sembrato onestamente eccessivo fin da subito, non perché non vi fosse una questione degna di attenzione (lo abbiamo detto poc’anzi) quanto per i modi e lo strumento scelto (la via mediatica, con una polemica che ha comunque investito la categoria) invece che altre vie più istituzionali e non meno efficaci. 

Ma il nostro giudizio di inopportunità si è rafforzato quando abbiamo appreso, con grande sorpresa, che fra gli interessati alla nomina a Segretario Generale della Provincia di Bergamo vi era un dirigente proprio di quel sindacato che era intervenuto (Fedir - Segretari). E nemmeno un dirigente di secondo piano, addirittura il suo Vice Segretario Nazionale: candidato alla sede era il braccio destro della autrice della lettera che protestava contro l’inopportunità della candidatura della moglie del Segretario uscente... 

A pensar male ci si potrebbe domandare se questo non spieghi tutta l’attenzione messa sulla vicenda, e ci si potrebbe perfino interrogare se il numero uno di quella sigla abbia scritto e sia intervenuta senza interessi o invece per “eliminare” una contendente a favore del proprio vice candidato alla sede. Chi può dirlo..? Certo non noi! 

Questa vicenda ci dà comunque modo di ribadire la nostra posizione sul sistema di nomina del Segretario comunale e provinciale. Non è certamente una novità che nel congresso celebrato a novembre centinaia di colleghi hanno approvato il documento contenente le linee sindacali (http://www.segretarientilocali.it/Unione/A2017/all_a)_RICCIARDI.pdf) che, tra le altre cose, tratta di come immaginiamo dovrebbe essere il procedimento di nomina. 

A pag. 10 si legge che obiettivo dell’Unione è introdurre una modalità di nomina che sia frutto di una verifica comparativa di professionalità, svolta da un organismo tecnico terzo, di assoluta autorevolezza, sulla base di criteri oggettivi e predeterminati, fra tutti i soggetti che si propongono. Solo sulla base della graduatoria stilata da tale organismo il capo dell’amministrazione potrà scegliere nel novero ristretto di una rosa numericamente predeterminata. 

La "visione" di Unscp e dei suoi iscritti non è pertanto che la scelta debba essere libera senza alcuna analisi dei curricula, come ci si è affrettati ad affermare sul solito gruppo facebook anti Unione. 

Che la scelta sia libera è, ahinoi, l'attuale situazione, ma ciò che vorremmo è altro, ed è sancito nel programma dell’Unione. 

E’ giusto dire che, in esito a tutta questa vicenda, Antonio Purcaro ha presentato le proprie dimissioni da componente della direzione nazionale UNSCP e da Segretario provinciale UNSCP per Bergamo. Ce ne dispiace, ma dimostra la serietà del nostro dibattito interno, aperto e vero, sempre, anche quando si tratta di discutere sull’opportunità di scelte che di per se restano comunque legittime. 

La Segreteria UNSCP Lombardia

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