Convenzione tra comune di Lecco e Provincia di Monza Brianza - altro caso di convenzione "monstre"



L’Unione Segretari Comunali e Provincia della Lombardia è venuta a conoscenza del convenzionamento tra la Provincia di Monza e Brianza e il Comune di Lecco (deliberazione n. 24 del 14.11.2019 del consiglio della Provincia di Monza e Brianza) per la condivisione della figura del Segretario.

L’Unione della Lombardia, da tempo, sta effettuando opera di sensibilizzazione presso le istituzioni e i sindaci al fine di porre rimedio alla grave carenza di segretari comunali, nella convinzione che il Segretario non debba ridursi al ruolo di mero verbalizzante di giunte e consigli ma sia un professionista capace di contribuire alla crescita degli enti tramite la garanzia della legalità dell’azione amministrativa quale precondizione dell’esercizio di funzioni di direzione. 
Tale visione del ruolo del segretario comunale trova fondamento nell’articolo 97 del testo unico degli enti locali, tuttora vigente, e nella recente sentenza della corte costituzionale n. 23 del 2019. 
L’esercizio delle funzioni di direzione garantisce il perseguimento del buon andamento dell’attività amministrativa e, contestualmente, ne assicura la legalità dell’azione, tramite il suo attualizzarsi in azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi che discendono dal programma di mandato degli organi di governo dell'ente presso cui il Segretario presta servizio. 
Si tratta di garantire che gli Enti, siano essi comuni o province o unioni, funzionino in modo da produrre risultati in termini di servizi e risposte concerete ai cittadini, nel rispetto delle norme e in ossequio ai principi di efficienza, efficacia ed economicità. 
E’, o dovrebbe essere, di chiara evidenza che se il segretario deve per obbligo di servizio garantire quanto sopra, la presenza negli enti deve essere effettiva e articolata in tempi che assicurino il raccordo tra gli organi politici, i dirigenti e il personale
Nel caso in cui ciò non avvenga si corre il rischio che le funzioni del segretario vengano svilite nel loro concreto attuarsi e convenzioni come quella che si sta considerando possono mettere a rischio l’effettivo e concreto svolgimento delle stesse
Ci si interroga sulle ragioni per cui un sindaco di un comune capoluogo e un presidente di una provincia, tra l’altro collocate in un contesto di economico e sociale di prestigio e complessità, abbiano scelto di privarsi della possibilità di avvalersi di un segretario “a tempo pieno", stante la complessità delle sue funzioni come sopra declinate. 
Da diverso tempo è in atto una prassi sempre più diffusa e ricorrente volta al convenzionamento, più o meno “sovranumerario”, tra enti,  sulla quale è necessaria una riflessione approfondita e comune tra sindaci e segretari, a partire dalla necessità di costituire un “fronte comune” nel chiedere al legislatore di eliminare dal calcolo della spesa del personale quella del segretario comunale in quanto figura obbligatoria per legge. Va da sé che l’obbligatorietà per essere resa effettiva necessita di risorse. 
E' quindi auspicabile l’avvio di un effettivo dialogo con i sindaci e la prefettura per questa riflessione cui l’Unione Segretari Lombardia è da subito disponibile.

UNSCP LOMBARDIA

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